Kalpa Vriska Satyananda

SATYANANDA YOGA - BIHAR YOGA

Il metodo

Il termine Yoga deriva dalla radice sanscrita “Yuj” che letteralmente significa “aggiogare”, “congiungere”, “unire”. 

Lo Yoga si è sviluppato in India, a partire dalla cultura pre-ariana, nell’arco di circa 5000 anni. E’ inserito all’interno di tre importanti tradizioni.

Tradizione spirituale

Eterodossa (Yogi, sannyasin, sadhu, siddha), Ortodossa (induismo, buddhismo)

Tradizione filosofica

Yoga è uno dei sei Darshana, correnti di pensiero

Tradizione medica

Metodo di prevenzione, mantenimento, trattamento e cura della salute psicofisica della Medicina Ayurvedica

Numerosi storici hanno affermato che lo Yoga era parte della cultura mondiale, mantenuto in vita e tramandato, di generazione in generazione, fino ai giorni nostri, dalla tradizione “Parampara”, la trasmissione diretta “Guru-discepolo”. 

Paramahamsa Satyananda ha avuto il grande merito di saper integrare tecniche provenienti dal Tantra e dalle differenti branche dello Yoga in un metodo integrale e sistematico, conosciuto come “Metodo Satyananda o Bihar Yoga”, particolarmente adatto all’uomo di oggi coinvolto in situazioni di vita sempre più frenetiche e stressanti.

Per oltre venti anni egli si è occupato di divulgare il metodo da lui ideato, in Europa, Stati Uniti e Australia, corredandolo di ricerche scientifiche che mostrano chiaramente e ampiamente la validità e l’efficacia delle pratiche in esso contenute, sia per quanto riguarda l’aspetto spirituale, sia come trattamento per i disturbi di origine psicosomatica.

Grazie alla completezza del Metodo Satyananda il Governo Indiano ha riconosciuto, nel 2000, la Bihar Yoga Bharati come Università di Studi Yogici Avanzati ed attualmente sono in corso le procedure di riconoscimento da parte dell’UNESCO.

I nomi e le tecniche del Metodo Satyananda™ sono registrati da marchio internazionale

Branche dello Yoga

Esistono differenti “branche” o percorsi Yogici, più o meno adatti alle diverse nature dell’essere umano.

Secondo la concezione yogica ogni tecnica, se praticata con assiduità e concentrazione, nella sua forma iniziale costituisce il veicolo che permette allo Yogi (il praticante di Yoga) di unire la sua individualità esteriore al suo nucleo di coscienza interiore e, nella sua forma finale, il veicolo che lo porta a sperimentare lo stato di “Illuminazione” o “Samadhi”, il livello di coscienza superiore in cui la mente conscia si unisce e si fonde con il Divino.

Le branche principali e più conosciute dello Yoga sono:

Applicazioni specifiche del Satyananda Yoga

Lo Yoga è stato trasmesso dai Rishi, antichi saggi e veggenti dell’India, come pratica spirituale non come pratica terapeutica, ma, nel corso del tempo, ha dimostrato di esserlo.

Quando si crea l’equilibrio delle attività e interazioni tra corpo fisico, mente, psiche ed energia, gli impulsi nervosi che vengono generati favoriscono lo stato di salute.

Paramahamsa Satyananda Saraswati durante i suoi Satsang ha affermato sovente che alla base di un disagio, di un problema di salute, c’è una ricerca spirituale, che dietro ad una persona che soffre c’è uno yogi e dietro ad una persona depressa un aspirante spirituale.

Il percorso dell’Hatha Yoga inizia con le sei pratiche di purificazione conosciute come Shatkriya o Shatkarma le quali hanno lo scopo di ripulire apparati e sistemi fisiologici e l’intero circuito pranico in modo che il prana possa fluire liberamente nelle nadi e nei chakra; prosegue poi con le Asana, il Pranayama, i Mudra e i Bandha.

Il concetto base dell’Hatha Yoga afferma che l’Universo è formato da due forze opposte e complementari, di polarità positiva e negativa che interagiscono tra di loro e sono all’origine della Creazione e della Dissoluzione dell’Universo e di ogni forma di vita.

La parola Hatha è la composizione di due Bija Mantra (sillabe seme); la sillaba “ha” significa luna e “tha” sole. La luna è il simbolo di Manas Shakti (energia mentale) e di Ida Nadi; il sole di Prana Shakti (energia vitale) e di Pingala Nadi.

Quando, attraverso le pratiche dell’Hatha Yoga, questi due flussi energetici vengono equilibrati ed unificati, si crea la condizione adatta per il risveglio di un terzo flusso di energia, Atma Shakti, l’energia spirituale.

Raja significa Reale o Supremo. Il Raja Yoga è conosciuto come Ashtanga Yoga, lo Yoga degli otto passi di Patanjali: Yama, Niyama, Asana, Pranayama, Pratyahara, Dharana, Dhyana, Samadhi.

I passi iniziali degli Yama: Satya (verità), Asteya (onestà), Ahimsa (non violenza), Aparigraha (non possessività), Brahmacharya (continenza sessuale), sono definiti regole di condotta sociale, codici per armonizzare le interazioni sociali, comandamenti morali universali, restrizioni, virtù etiche.

I Niyama: Saucha (pulizia interna ed esterna), Santosha (accontentarsi), Tapas (austerità), Swadhyaya (introspezione), Ishwara pranidhana (resa alla volontà divina), sono definiti regole di condotta individuale, codici per armonizzare l’interiorità, osservanze, auto purificazione attraverso la disciplina personale.

Per l’uomo moderno, che vive nella società attuale, Yama e Niyama non sono di facile applicazione. La repressione mentale che alcuni praticanti attuano nello sforzo di seguire le osservanze può causare problemi psicologici. Prima di accedere al Raja Yoga il Metodo Satyananda consiglia di praticare a lungo le tecniche dell’Hatha Yoga, che hanno come base il controllo del prana anziché il controllo diretto della mente.

Il Gyana Yoga viene definito normalmente come via della conoscenza che deriva dallo studio di testi, di libri spirituali e dall’ascolto della parola dei Maestri, ma il suo significato reale è “conoscenza realizzata per mezzo dell’esperienza personale”.

E’ un tipo di Yoga difficile da praticare, adatto a poche persone che sono naturalmente predisposte, e in modo ostinato, quasi ossessivo, a cercare risposte ai quesiti fondamentali dell’esistenza, attraverso la riflessione profonda e l’introspezione.

Questa indagine intensa e continua è in grado di eliminare i blocchi, le limitazioni, i condizionamenti e i concetti prestabiliti della mente, di spalancare i cancelli della comprensione più sottile e di rendere la mente ricettiva e intuitiva. Quando la mente è ripulita, rilassata e concentrata, le verità più elevate possono essere rivelate, durante gli stati meditativi, come flash intuitivi.

E’ lo Yoga dell’attivazione dei Chakra, centri psichici, energetici sottili connessi ai centri del cervello ancora assopiti e del risveglio di Kundalini Shakti, l’energia primordiale che risiede alla base della colonna vertebrale. Percorso evolutivo, spirituale, per eccellenza, del genere umano.

E’ un potente metodo per armonizzare e canalizzare l’espressione delle emozioni.

Yoga dell’amore e della devozione verso il divino, in qualsiasi forma, per chi è spontaneamente incline a praticarlo, è la via più facile e più veloce che conduce alla conoscenza superiore e alla trascendenza.

Karma Yoga significa azione consapevole, disinteressata, senza aspettative per il risultato.

Il suo scopo è quello di sviluppare la consapevolezza di ciò che succede dentro di sé, oltre che esternamente, attraverso l’osservazione delle proprie azioni, reazioni, condizionamenti, influenze, limitazioni al fine di creare integrazione, armonia ed unione nella personalità.

Il Karma Yoga porta esattamente alle stesse esperienze delle altre branche di Yoga ed è un sentiero adatto e disponibile a tutti, in quanto tutti devono lavorare e compiere delle azioni fisiche e mentali. Normalmente è difficile apprezzare il Karma Yoga perchè altri sentieri, come ad esempio il Raja Yoga, sembrano essere più “yogici”.

Molte persone pensano di poter trovare la pace solamente isolandosi dal mondo ma, evitando di interagire con gli altri, non si risolvono i problemi mentali che sono alla base delle tensioni e degli squilibri della personalità.

Coloro che hanno realizzato stati elevati di coscienza o l’illuminazione in situazioni di reclusione o isolamento, sono persone che avevano già precedentemente affrontato e risolto la maggior parte dei loro problemi vivendo nella società.

Nada significa “suono”, “vibrazione”. Il Nada Yoga, parte del Laya Yoga, è la via del risveglio spirituale tramite l’utilizzo del suono. E’ strettamente connesso al Mantra e al Japa Yoga, alla musica e ad ogni aspetto del suono e delle vibrazioni sonore. Le sue pratiche utilizzano il suono come strumento per focalizzare la consapevolezza, per modificare gli stati di coscienza ordinari, come mezzo per raggiungere la trascendenza e per fare esperienza del suono interiore.

Negli stadi avanzati favorisce il ritorno del flusso di coscienza verso la sua sorgente originaria.

La disciplina dello Yoga considera l’individuo un insieme di differenti dimensioni di esistenza: fisica, energetica, mentale, psichica, spirituale e definisce lo stato di salute come il risultato dell’equilibrio dinamico tra questi diversi aspetti.

Vi sono malattie causate da virus, batteri o da un cattivo funzionamento di organi o sistemi fisiologici, ma il corpo fisico non è l’unico ad essere colpito dalla malattia.

Il corpo energetico (o pranico) è in stretta relazione con il sistema nervoso; quando il flusso energetico è scarso o bloccato si manifestano disturbi nervosi come l’astenia e la depressione. In questi tipi di disturbi i farmaci possono fornire solo un sollievo temporaneo, ma non sono in grado di rimuoverne la causa. Nessun farmaco è in grado di far rifluire liberamente l’energia bloccata.

Molti disturbi hanno origine nella mente ma vengono trasferiti nel corpo fisico che diventa la sede per rappresentare un dolore causato da forme di pensiero non corrette, da emozioni inespresse o soppresse, da una percezione esagerata del senso dell’io.

Le malattie che hanno origine da impressioni ed esperienze traumatiche sono radicate negli strati subconsci e inconsci più profondi della psiche. Per avere sollievo da un disagio interiore diventato insostenibile, a volte si può arrivare all’autodistruzione cercando la morte attraverso l’alcool, la droga, l’anoressia, il suicidio.

Le malattie possono emergere in una dimensione di esistenza e poi trasferirsi in un’altra. Un problema psichico può trasferirsi e stabilirsi nella dimensione energetica provocando disturbi nervosi, oppure un problema emozionale può trasferirsi nel corpo fisico dando origine a disturbi di cuore, ipertensione, diabete.

La condizione di malattia si verifica quando si esce dall’armonia: è un messaggio per far capire che qualcosa non è corretto nel modo di vivere, di pensare, di agire, che esiste una forma di disarmonia nei rapporti familiari o sociali.

Il significato della parola Yoga è unione: di pensiero, azione, emozione e sviluppando lo stato di unione e di armonia si acquisisce la salute.

Lo Yoga insegna a guardarsi dentro, a comprendersi, a modificare abitudini e tendenze, a ristrutturare lo stile di vita.

Lo stress è considerato essere, al giorno d’oggi, una delle principali cause di malattia. Le condizioni ambientali innaturali, i ritmi di vita sempre più veloci, la competitività sul lavoro, costituiscono solo alcuni dei fattori di tensione psicologica a cui quotidianamente si è sottoposti. Cattiva digestione, insonnia, ansia, irritabilità, demotivazione, sono sovente il risultato di queste tensioni.

Alcune volte lo stress è conscio, altre volte è subconscio, ma molto sovente è inconscio. Nella mente conscia non è molto dannoso, quello immagazzinato nella mente subconscia di solito viene eliminato sotto forma di sogno, ma lo stress di cui non si è consapevoli, che non si comprende, che non si conosce, se perdura nel tempo, può creare una rottura nell’equilibrio delle funzioni fisiologiche, mentali ed emozionali.

Le pratiche di Yoga sono in grado di cambiare la reattività neuro-umorale allo stress: poiché creano condizioni opposte a quelle di una iper stimolazione del sistema nervoso simpatico, possono correggere gli squilibri e i sintomi ansiogeni derivanti dalla tensione nervosa e favoriscono il processo di recupero dello stato di salute.

Iniziare fin dal quarto mese di gestazione la preparazione psicofisica al parto è molto utile per un buon decorso della gravidanza e per affrontare il parto con serenità.

Le pratiche di Yoga permettono alle donne di mantenere il corpo agile e flessibile senza eccessiva fatica, di tonificare la muscolatura addominale e perineale, di rinforzare la colonna vertebrale, di eliminare paura ed ansietà e di usare la corretta respirazione per favorire uno stato di calma e di benessere anche durante le fasi del travaglio e del parto.

Lo Yoga aiuta ogni donna ad entrare in uno stato di comunione con se stessa e con il proprio bambino e a vivere l’esperienza della maternità come un’esperienza evolutiva unica e totale.

Educare un bambino significa portarlo alla conoscenza di se stesso, delle proprie emozioni e sensazioni, significa insegnargli ad integrare l’interiorità con l’esteriorità e renderlo capace di costruire le fondamenta per un modo di vivere equilibrato, creativo, pratico e spirituale.

Attraverso semplici esercizi di Yoga adatti alle differenti età, lo Yoga ha dimostrato di essere un efficace mezzo per equilibrare l’energia mentale e quella vitale, per sciogliere blocchi emotivi, sviluppare l’attenzione, promuovere la concentrazione e favorire lo sviluppo ottimale della personalità del bambino.

Le pratiche di Yoga possono essere considerate uno strumento importante per migliorare la gestione e l’organizzazione delle risorse fisiche e intellettive degli studenti e per prepararli ad affrontare meglio interrogazioni ed esami scolastici.

Alcune semplici tecniche di Yoga sono in grado di migliorare le percezioni sensoriali, l’attenzione uditiva e visiva, la memoria, la concentrazione, l’immaginazione creativa, la capacità di associazione di idee, di “re-call” e di visualizzazione; promuovono l’armonizzazione dei due emisferi cerebrali, rivitalizzano l’energia mentale esaurita dallo studio e liberano tensioni, ansia ed emotività responsabili dei black-out mentali che sovente si verificano durante le interrogazioni scritte ed orali.

Un programma di allenamento sportivo impostato solo sull’allenamento fisico è riduttivo e insufficiente a creare un grande atleta o una grande squadra. Le prestazioni sportive possono venire influenzate dallo stato emotivo dell’atleta, dall’ambiente che lo circonda, dal grado di autostima, dalle interferenze causate dalla tensione e dall’ansia. Gli errori tecnici, in fase di allenamento, possono creare impressioni negative che si radicano nell’inconscio e che, se non vengono rimosse, riducono la qualità della prestazione sportiva. Per eliminare queste barriere psicologiche è necessario modificare l’atteggiamento mentale nei confronti del proprio potenziale.

Le tecniche yogiche di visualizzazione creativa sono un metodo eccellente per rinforzare l’autostima e l’autodeterminazione, eliminare le limitazioni imposte dalla mente sul corpo, imparare a pensare in modo “vincente”, correggere errori tecnici, accelerare i tempi di reazione, sviluppare l’attitudine al “distacco dall’azione” e all’osservazione dei difetti, senza giudizi negativi e distruttivi e per ricaricarsi velocemente di nuova energia.

Per vivere la Terza e la Quarta Età in modo sereno ed equilibrato è importante non assumere un atteggiamento di chiusura nei confronti dei segni causati dal normale processo biologico di invecchiamento.

Utilizzare una parte del proprio tempo rinnovando l’interesse e la cura per se stessi, valorizzare le risorse funzionali, riscoprire il piacere di un esercizio fisico adeguato all’età, costituiscono strumenti efficaci per vivere una serena vecchiaia.

Le pratiche di Yoga, presentate in forme specificatamente adeguate alle esigenze particolari dell’età, hanno dimostrato di agire sulla totalità dell’individuo e sono risultate essere un mezzo ottimale per mantenere e valorizzare le capacità psico fisiche delle persone della Terza e Quarta Età.

A partire dal 1984 Kalpa Vriksha Satyananda ha collaborato attivamente con Centri Socioterapeutici, Comunità Alloggio, Cooperative sociali.

I benefici riscontrati dagli educatori che hanno seguito l’attività di Yoga proposta a persone fisicamente, mentalmente o psichicamente disabili, in età compresa tra i 16 e 50 anni, sono stati più che positivi e si possono riassumere in quanto segue:

    • ripristino del corretto assetto della colonna vertebrale, rimozione della rigidità dalle articolazioni, tonificazione della muscolatura, miglioramento delle capacità respiratorie, delle percezioni sensoriali e della circolazione sanguigna.
    • aumento della consapevolezza del proprio corpo e sviluppo della percezione di esistere come persona e non come corpo-oggetto.
    • rimozione di blocchi energetici causati da sedentarietà, scorretta alimentazione e da stati di tensione con visibile riduzione delle manifestazioni di ipereccitabilità, aggressività, autolesionismo, apatia.
    • acquisizione di uno stato di rilassamento psicofisico.
    • atteggiamenti più tolleranti, comportamenti più stabili, maggiore collaborazione e socializzazione in generale.
    • sviluppo della capacità di espressione delle emozioni e delle sensazioni.

    • superamento di paure e limitazioni.

In tutti i casi in cui non è possibile far praticare attivamente le posizioni di Yoga a causa di limitazioni fisiche o mentali gravi, è possibile agire con le tecniche di Yoga passivo, le quali comprendono alcune asana, pranayama e pratiche di rilassamento uniti a passaggi e manualità del massaggio ayurvedico. Lo Yoga passivo ha dimostrato di essere di grande aiuto per entrare in comunicazione con personalità introverse e di tipo autistico.

Le pratiche di Yoga possono essere utilizzate come supporto alle tradizionali terapie utilizzate nella riabilitazione dalle dipendenze.

Esse sono un ottimo mezzo per purificare organi, sistemi fisiologici e canali energetici intossicati da alcool e droghe, per ridurre l’alternanza tra euforia e depressione, eliminare gli stati di tensione e stress, riequilibrare il funzionamento del sistema nervoso autonomo, aiutare a stabilizzare emozioni e comportamento e per predisporre positivamente il soggetto ad affrontare trattamenti impegnativi quali sedute di gruppo o con lo psicologo/psichiatra.

Le pratiche di Yoga possono essere d’aiuto per le persone HIV positive o colpite dall’AIDS, come supporto ai trattamenti abitualmente in corso.

Alcune asana di Yoga sono in grado di riportare equilibrio nel sistema energetico, altre lavorano direttamente sul timo, che svolge un ruolo importante sul sistema immunitario e altre ancora agiscono sulla regolarizzazione della secrezione delle ghiandole endocrine.

Le tecniche di respirazione possono aumentare il livello di energia vitale e l’ossigenazione mentre le pratiche di rilassamento aiutano a ristabilire un corretto ritmo di sonno ed a gestire meglio le tensioni associate alla malattia.

Le tecniche di purificazione dell’Hatha Yoga sono in grado di eliminare le tossine e le impurità dal corpo fisico e le pratiche di rilassamento e di meditazione favoriscono l’equilibrio nervoso, la calma, la pace mentale, la chiarezza di pensiero e la concentrazione che porta a sviluppare la forza di volontà.

Le autosuggestioni positive e certe visualizzazioni costruttive e incoraggianti possono aiutare una persona HIV positiva a migliorare la qualità della vita

Negli ultimi decenni sono stati pubblicati numerosi studi scientifici sugli effetti benefici delle pratiche di Yoga anche in relazione a pazienti affetti da disturbi mentali e psichici (disturbi dell’umore, sintomatologie depressive, ansiogene, attacchi di panico, quadri psicotici, disturbi post-traumatici).

L’esperienza pluriennale acquisita nella conduzione di lezioni di Yoga nel campo specifico della salute mentale e psichica è in grado di descrivere i seguenti benefici:

• Maggiore e migliore percezione del corpo fisico nel suo aspetto vitale e non sintomatologico

• Maggiore centratura sul momento presente

• Sviluppo dell’autoconsapevolezza

• Rallentamento delle fluttuazioni della mente (utilissimo nelle sintomatologie ansiose e nei quadri psicotici)

• Equilibrio tra le funzioni governate dai sistemi nervosi simpatico e parasimpatico

• Regolarizzazione del livello di energia vitale (innalzandola in caso di sintomatologie depressive o riequilibrandola nei disturbi ansiosi e/o dell’umore)

Le sessioni di Yoga, individuali o di gruppo, sono appositamente studiate per persone che soffrono dei disturbi su accennati , strutturate in modo da adeguare le pratiche alle singole caratteristiche e patologie dei partecipanti evitando l’inserimento di tecniche che potrebbero riattivare o accentuare quadri sintomatici più o meno latenti. Sono accessibili a tutti, a prescindere dall’età e dal livello di agilità/flessibilità del corpo.